SGUARDI
Sguardi fissi su di te mentre, due, quattro, sei, dieci occhi che tentano di rubare avidamente qualcosa che sia oltre il tuo corpo; qualcosa da poter riportare sulla tela; qualcosa che possa diventare arte.
Immobile, disponibile ad essere guardata, ritratta, a farmi rubare silenziosamente piccoli frammenti di anima per poi vederli su fogli che inizialmente non avevano vita propria. Fogli trasformati in pochi minuti in forme, colori, segni. Fogli riempiti da una figura che non sono Io; non sono Io come mi percepisco, come mi vedo allo specchio. No, non ha nulla a che fare quell’Immagine con me; con me come io penso di essere. In quell’immagine, in quell’opera che vedo ci sono Io come un altro mi vede e nello stesso tempo c’è l’altro, l’artista; una parte di lui; la parte che entra in contatto con me. In quell’opera non c’è l’oggetto, la modella. No, in quell’opera c’è la relazione. Una relazione fatta di sguardi, musica e silenzio; una relazione che non ha bisogno di parole per creare la fusione ma sono di verità; di quella verità di cui necessita un rapporto d’amore. E cos’è l’arte se non un rapporto d’amore?
Li osservo dipingere, graffiare il foglio, ascolto i loro sospiri, colgo il loro respiro, le difficoltà, provo a sbirciare nei loro tratti e colori…a volte ho paura, altre sento una grande serenità.
Il mio è un dono; dono a loro la parte di me silenziosa, quella dove tu, artista, puoi rubare quello che vuoi non dal mio corpo, ma dalla mia anima…così come avviene anche quando costruisco una regia o calco le tavole del palcoscenico. Il mio corpo se non mi lasciassi guardare oltre lo strato di pelle non sarebbe nulla….e nulla potrebbe l’altro vedere.
Mi vedo, osservo un disegno dietro l’altro, un colore dietro l’altro e provo un certo imbarazzo che mi riempie il cuore nel vedere quello che le parole non possono e non sanno esprimere e la mente afferrare.
In ogni piccolo quadro, in ogni piccolo gesto c’è una parte di storia percorsa insieme in cui né l’artista né il soggetto pittorico ha trattenuto dal vivere e dall’esprimere…..
No, non è facile; non sempre lo è…a volte vorresti non essere di vetro e vorresti non farti guardare….e tendi, almeno all’inizio di essere neutra, ma neutri non si può rimanere; lo puoi fare in un corso accademico di scuola di disegno e di nudo; ma non da Franco; non con Marisa, Gloria, Indra, Claudio, Trang, Tina e le altre….no con loro è impossibile…perché prepotentemente e dolcemente quella barriera che protegge le relazioni allievo/modella/maestro si è frantumata, è diventata sempre più sottile e i quadri, i disegni sono mutati, da disegni accademici, tratti perfetti e naturalistici hanno preso la via dell’espressionismo….quella via in cui le emozioni, l’anima e l’istinto trovano la loro sede e il loro fluire nei colori e in quel tratto unico per ognuno
Laura
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