SOGNO D'AUTUNNO-TEATRO VASCELLO
Dal 12 al 23 aprile. Un cimitero creato con la trama regolare di nomi, cognomi, date di nascita e di morte di coloro che erano e non sono più. In questo luogo si incontrano un uomo e una donna. Lui sembra essere in anticipo per il funerale della nonna. Lei inizialmente dice di essere lì per caso. Tra loro un dialogo quasi da teatro dell’assurdo in cui aleggia la tematica della morte. L’impossibilità di vivere il presente e il pensare al futuro a dispetto di un passato vissuto e condiviso seppur in modo differente da entrambi.
Produzione Zerkalo Teatro, con il sostegno della Reale Ambasciata di Norvegia, del Comune di Roma e dell’Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione presenta
SOGNO D’AUTUNNO
di Jon Fosse
traduzione Fulvio Ferrari
progetto e regia Alessandro Machìa
scene Domenico Canino
costumi Fabrizia Migliarotti
light designer Giovanna Bellini
sound designer Michele Marsili
aiuto regia Elena Fuganti
con Sergio Romano, Viola Graziosi, Daniela Piperno, Massimo Lello, Elisa Amore
I due dialogano in modo afasico, quasi privi di una possibile comunicazione; forse amanti, forse appartenenti al passato, al regno della morte, al futuro. Un tempo eternamente immutato, un tempo che conduce continuamente alla tematica della morte, all’attrazione dell’uomo verso questo passaggio obbligato. Mentre i due, dopo una discussione quasi da teatro dell’assurdo, trovano un’unione entrano gli altri personaggi, i genitori dell’uomo, anche loro in anticipo per il funerale. Lui, il padre, così apatico e molle, da sembrare già morto; lei, classico esempio di madre petulante che parla continuamente e a sproposito, ingombrante nella vita del figlio, ossessiva e iperprotettiva, giudicante e castrante. Una madre che rimprovera il figlio adulto come fosse un adolescente.
Tutto accade e nulla accade in questo spazio di dialogo dove aleggiano, oltre alla morte, altre tematiche come la solitudine, la delusione, i rapporti genitori-figli. Gli uomini, uno ad uno, muoiono; il figlio dimenticato dell’uomo e il padre. Rimangono, così, in scena, solo le tre donne come a voler garantire il continuo divenire del tempo che alterna vita e morte. Un testo che vorrebbe far riflettere su grosse tematiche come la morte, il tempo, Dio, la transitorietà della vita ma che, a causa di una scelta registica non chiara, lascia in superficie le possibilità esplorative di indagine e messa in scena sul testo. L’idea registica che sta alla base del lavoro non risulta ben definita; la recitazione utilizzata dagli attori e il modo di muoversi nello spazio è naturalistico o sperimentale? Scegliere una o l’altra strada fa la differenza sulla qualità dello spettacolo.
Teatro Vascello - via G. Carini 78 (Monteverde Vecchio) Roma
Orario spettacoli: dal lunedì al sabato ore 21, domenica ore 17
Biglietti: intero 18,00€, ridotto 15,00€ per Cral e convenzionati, ridotto 12,00€ under 26 e over 65 e studenti in genere
Articolo di: Laura Sales
Grazie a: Benedetta Boggio, Ufficio Stampa 369gradi – centro diffusione cultura contemporanea
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