sabato 9 aprile 2011

Le mie recensioni su SaltinAria: Cassandra

Dall’8 al 13 marzo. Francesca Frascà mette in scena al teatro Trastevere un libero riadattamento del romanzo “Cassandra” di Christa Wolf: un mito che continua ad offrire spunti di riflessione e a dimostrare quanto la storia abbia una componente immanente nello scorrere del tempo; perché immanente è la tragedia umana che si estrinseca in sfaccettature diverse.



La Compagnia Theatrica presenta
CASSANDRA
Drammaturgia e regia Francesca Frascà
Con Serena De Simone, Alessandro Epifani, Daniel Plat, Simone Serini, Emilia Verginelli, Massimo De Filippis, Giovanna Donia, Emanuele Pierozzi, Lorenzo Guerrieri, Arianna D’Amico, Flaminia Lombardi, Luigia Pigliacelli, Eithel Di Tondo

Cassandra è nella visione scenica della regista una donna sconfitta, forte e allo stesso tempo fragile, una donna che accetta e ricerca la sua vocazione, una donna che combatte nella sua solitudine ed incomprensione. Una donna che vive la sua sconfitta nel suo essere sempre invincibile.
Cassandra, figlia di Priamo ed Ecuba, aspirante sacerdotessa di Apollo, ottiene in giovane età dal dio il dono della preveggenza, ma nello stesso istante deve subire anche la sconfitta più grande: la miscredenza di coloro che la circondano.
Una donna che convive quotidianamente con le sue sconfitte; vedere ma non essere creduta, vedere ed essere allontanata, vedere e non poter mutare il corso degli eventi. Una donna che lotta tra la ragione degli affetti e quella dello Stato; una figlia che per le sue visioni lotta contro il padre, una donna che lotta contro gli uomini.
Cassandra combatte con le parole, per imporre le sue visioni e poter mutare il corso degli eventi. Combatte una battaglia inutile che la porta a rinunciare anche all’uomo che ama, Enea.
Una donna che solo in apparenza può essere l’icona della sconfitta; poiché in realtà Cassandra non impone pietas in chi la osserva, bensì ciò che comunica è dignità ed accettazione del dono, della missione, con piena consapevolezza e dignità. Cassandra è ciò che rimane, è l’alter ego della storia di un paese distrutto dalla guerra, dall’uomo che non ha voluto ascoltare. Una guerra che seppur la tocca, non la muta e non mette in discussione gli affetti o i valori.
Per la trasposizione scenica di Francesca Frasca, una scenografia scarna ed essenziale; un telone con versi greci in cui un posto di rilievo occupa un buon disegno luci che materializza ed evoca scene.
Serena De Simone, nel ruolo di Cassandra, è credibile, in alcuni tratti riesce a dar giustizia ad un bellissimo e sempre attuale testo. Opinabile la scelta del resto del cast a causa di una commistione di presente-passato non chiara, di attrici-ballerine a volte troppo rigide nel corpo, di attori poco antichi e poco moderni, che non permette allo spettacolo di diventare un lavoro d’ensemble, ma rimane un coro non totalmente integrato nella narrazione.

Teatro Trastevere - via Jacopa de’ Settesoli 3, Roma
Per informazioni: telefono 06.64561129

Articolo di: Laura Sales
Grazie a: Ufficio Stampa Laura Mauti

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