sabato 9 aprile 2011

Le mie recensioni su SaltinAria: La terza vita

Dall’11 al 13 marzo. “La Terza Vita” di Vittorio Moroni, testo vincitore del concorso di drammaturgia Siae-Agis-Eti 2009, trova spazio al Teatro Valle con la regia di Amandio Pinheiro. Un’opera in cui si affronta con grande sensibilità, rispetto e allo stesso tempo partecipazione una delle tematiche sociali più presenti nel nostro paese, quella dell’ immigrazione, dell’ intercultura, di una vita in cui sono presenti radici e tradizioni di un’altra cultura, lontana nel tempo e nei costumi, che si scontrano con la società italiana con i suoi ritmi, le sue contraddizioni, limiti e aperture.

Produzione 50N srl presenta
LA TERZA VITA
da un testo di Vittorio Moroni
Premio Siae-Agis-Eti 2009
regia Amandio Pinheiro
interpreti Laura Nardi, Elena Veggetti
luci Marco Maione
musiche Mario Mariani
disegni dal vivo e proiezioni Elena Veggetti
supervisione Marco Piccareda

Aisha, la protagonista del racconto teatrale, è nata in un piccolo villaggio del Marocco ed eredita dalla morte del fratello la possibilità di frequentare l’università in città; qui sposa Ahmed, il quale subito dopo emigra in Italia per lavoro. Aisha rimane incinta del primo figlio e dopo tre anni di separazione si ricongiunge con il marito a Milano, dove inizia per lei un’altra vita, una vita in cui i sogni si infrangono con la realtà; una quotidianità dominata dalla regressione dell’isolamento sociale, dalla nostalgia del mondo universitario e degli amici, in cui Ahmed le impone un ruolo di donna non integrata nella realtà. Aisha non può lavorare, non può studiare italiano, avere rapporti con le altre donne. Aisha è schiava della tradizione e della cultura da cui proviene. A Milano, Aisha ha la sua seconda gravidanza, la sua gabbia si chiude sempre di più: ma sono proprio queste esperienze traumatiche di donna, di madre e infine di vedova che portano Aisha ad un nuovo processo trasformativo in cui si confrontano le tematiche dell’identità della donna nella cultura musulmana con la cultura e il vivere sociale del nostro Paese, tra il tradizionale assoggettamento della donna al potere maschile e la conquista dell’autodeterminazione, del diritto di essere e agire che nasce e si sviluppa nel corso della vita. La terza vita, perché sono tre le vite che Aisha vive nell’arco di dodici anni, quella della ragazzina di un villaggio marocchino che si trasferisce in città, vita possibile a causa o grazie alla morte del fratello, la vita di città dominata dalla presenza di una cugina che le permette di conoscere i costumi dell’Europa dove poi l’amore la condurrà ed una terza vita, che nasce nuovamente da una morte, quella del suo uomo che la porterà ad essere veramente protagonista della sua vita, sola nella costruzione della sua esistenza e di quella dei suoi figli.
Un buon testo drammaturgico, che mai cede al sentimentalismo, ma si traduce in pura narrazione dove c’è poco spazio per sentimenti partecipativi divenendo quasi esposizione cronologica di un fatto di cronaca. Un testo che trova la sua più grande espressione nella scenografia, nelle immagini disegnate dal vivo con sabbia e acqua di Elena Veggetti, immagini che cessano di essere quello che sono per divenire metafora di Aisha, del suo stato interiore, diventano i suoi occhi, i suoi sentimenti, la sua anima, le sue paure.
Un’interpretazione, quella di Laura Nardi nel ruolo di Aisha, difficile soprattutto per la scelta di lavorare senza microfono, in uno spazio così grande come il teatro Valle che tende a soffocare le voci e quindi ad allontanare la possibilità per lo spettatore di partecipare veramente al dramma. Seppur buona, l’interpretazione risulta un pò monotona e con pochi chiaro-scuri. Lo spettatore rischia di rimanere distaccato di fronte ai drammi e ai cambiamenti che avvengono nella vita di Aisha.
Un lavoro che rimane “confinato” al perimetro della scena negandosi la possibilità, in questo modo, di lasciare nello spettatore domande o spunti di riflessioni e trasmettere emozioni. Un lavoro teatrale con poca anima.

Teatro Valle – via del Teatro Valle 21, 00186 Roma
Orario biglietteria: dalle 10 alle 19 (escluso giorno di riposo)
Prevendita telefonica (con carta di credito e commissione aggiuntiva):
numero verde 800 907080, da cellulari e dall’estero +39 0648078400Orario spettacoli: 11, 12 marzo ore 20.45 -13 marzo ore 16.45

Articolo di: Laura Sales
Grazie a: Ufficio Stampa Giulia Contadini

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