Dall’1 al 13 febbraio. Uno spettacolo itinerante, nello spazio fisico del teatro San Paolo e nelle pagine di uno dei drammaturghi più amati di tutti i tempi, William Shakespeare, è quello proposto dalla Compagnia dei Borghi.
Compagnia dei Borghi presenta
LA CAROVANA DI SHAKESPEARE – LE OMBRE
da Riccardo III, Amleto, La bisbetica domata, La tempesta, Enrico V, Romeo e Giulietta, Otello, Giulio Cesare, Macbeth, Come vi piace, Tutto è bene quel che finisce bene, Sonetti
con Ester Cantoni, Giuseppe Renzo, Daniele Biagini
musiche originali e disegno luci Bruno Ilariuzzi
messa in scena Ester Cantoni
costumi Patrizia Grossi
allestimento scenico CdB
tecnico luci Giuseppe Tancorre
Ancora una volta è quindi Shakespeare il punto di partenza e la fonte di ispirazione della regista Ester Cantoni.
Un viaggio di un’ora e trenta in cui gli spettatori vengono traghettati sin dall’entrata negli spazi fisici del teatro: foyer, palco, platea e costretti di volta in volta a vivere in un nuovo spazio la relazione attore-spettatore-personaggio. Una carovana, quella degli spettatori, che si sposta in modo simbolico e fisico alla riscoperta dei brani più famosi del Bardo: dalla Bisbetica domata all’Amleto, dal Macbeth all’Otello, dalla Tempesta a Romeo e Giulietta, da Riccardo III a Come vi piace…
Gli ambienti, quasi privi di scenografia, utilizzano solo oggetti essenziali e simbolici necessari a creare l’atmosfera della scena: un tavolo da trucco, una valigia, dei drappi bianchi, una pedana, un baule. Questi gli oggetti che di volta in volta aiutano gli attori a calarsi in una nuova opera shakespeariana. Oggetti riconoscibili anche per gli spettatori, oggetti che appartengono alla tradizione teatrale non solo dell’attore ma anche di un pubblico abituato al linguaggio simbolico teatrale. L’oggetto diviene evocazione del personaggio e dell’opera stessa.
Una messinscena che sembra volersi spingere oltre i confini di un teatro classico, con l’abbattimento della quarta parete, con la riduzione della distanza con il pubblico ma che poi rimane inspiegabilmente ferma ad una recitazione classica ed accademica, non sempre di buona qualità.
Una regia che si definisce evocativa e suggestiva è, al contrario, priva di voli, di stacchi veri e propri dal testo. Una regia piatta e poco personale che ben poco ha del mondo onirico e del mondo delle ombre che si vorrebbe trasmettere. Ad accentuare una certa freddezza, un disegno luci poco curato, che non accompagna i cambi di scena, che non segue gli attori; bianchi sparati, luci in sala accese completamente in momenti che necessitano di un gioco di luci meno freddo e diffuso, come l’utilizzo di una stessa luce per la morte di Desdemona che poi diviene Giulio Cesare.
Poco credibile la regista nei panni delle donne shakespeariane; troppo moderna e sguaiata nei panni della Bisbetica domata; troppo matura per un’adolescenziale Giulietta, troppo fredda per una Lady Macbeth con una recitazione monotona che poco convince e cattura lo spettatore.
Una vera e propria rivelazione Giuseppe Renzo. Attore dalle grandi potenzialità interpretative con un’ottima presenza scenica che rivela un buon lavoro su ogni personaggio; mai ripetitivo, mai uguale a se stesso, capace di condurre lo spettatore in un altro luogo, di evocare emozioni.
Anche l’altro interprete maschile, Daniele Biagini, ove non forza la voce compromettendo l’articolazione delle parole, rivela una buona capacità evocativa. Un Prospero credibile, capace di parlare il linguaggio della magia nella penultima scena di “La Carovana di Shakespeare”.
Uno spettacolo che nonostante il buon proposito di “andare oltre” rimane completamente ingannato nell’ovvietà di ciò che è stato fatto o visto in questi anni a teatro.
Teatro San Paolo – via Ostiense 190, Roma
Orario spettacoli: dal martedì al sabato ore 21, domenica ore 17
Durata: atto unico di 1 ora e 30 minuti
Biglietti: intero 18 €; ridotto (gruppi, Cral, over60, under26, diversamente abili) 14 €, universitari 12 €, under18 10 €, speciale Tutti a Teatro (martedì-mercoledì-giovedì) 10 €
Biglietteria: dalle ore 18 alle 21
Articolo di: Laura Sales
Grazie a: Ufficio Stampa Valeria Buffoni
Sul web: www.teatrosanpaolo.it
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