Mediterraneo
con Giordana Pagliarani e Laura Sales
nasce da un'idea di Franco Barletta, sulla possibilità di far confluire i linguaggi artistici in un meta-linguaggio: quello dell'Arte.
Franco è un pittore, un musicista che fa danzare i colori, che compone un quadro sonoro ed evocativo delle sensazioni più intime della nostra anima. i suoi sono dipinti soggettivi, nessuno potrà mai leggere lo stesso messaggio, vedere le stesse immagini. Nulla è oggettivo. Tutto è soggettivo. Franco ha scelto la musica che corrispondeva ad un'idea precisa nella sua testa. Un'idea che non ha potuto né voluto comunicare. La sua idea.
Io e Giordana. siamo delle attrici e della arti-terapiste. Il nostro strumento è il corpo e la voce. anche noi dipingiamo. Dipingiamo lo spazio con i segni del corpo. Prima di questo lavoro non ci conoscevamo. Non sapevamo nulla l'una dell'altra. Non sapevamo niente dei rispettivi approcci artistici; eppure ci siamo trovate.
Ci siamo trovate senza parlare, senza confronto e conoscenza a creare uno spettacolo; a creare figure di pieni e vuoti; a creare segni nello spazio e nel tempo; a creare una coreografia in cui ognuna di noi ha potuto esprimere il proprio linguaggio, la propria anima e nello stesso tempo l'unione e l'armonia di due donne. Corpo, gesti, parole, segni e colore.
Colore. Il colore e il segno grafico di Franco nato in contemporanea con i nostri movimenti e il nostro colore. Il colore materico che trasforma il nostro corpo, base del nostro contatto e della nostra musica. Abbiamo unito testi diversi, la luna dei tarocchi e la poesia su Iside e legato la luna all'arte. Per noi è un rituale. Il rituale, simbolo della nostra vita artistica, dell'amore e della dedizione.
..... Un mare che incanta e che ci riporta indietro a ricordare un qualcosa, un sogno, un ricordo di qualcosa successo o forse no, di qualcosa che sarebbe potuto succedere, ed è possibile che sia stato così.
Una figura ci accompagna in un sogno di costruzioni d’acqua, di paesaggi lontani, fin dove la nostra mente può arrivare.
Per poi, come una bolla di sapone, scomparire all’improvviso, come una figura che si sarebbe potuta incontrare ed è possibile che sia stata così…una figura che ci ha raccontato di un marinaio perso da qualche parte, con una vita da ricostruire sull’acqua.
Due donne che incarnano il mito di “Iside” e della “Luna”, che incidono sulle maree, che danzano le acque, il loro movimento, l’incontro fra l’oriente e l’occidente...
Due donne che danzano l’arte di un pittore, dei suoi segni grafici e dei suoi colori; due donne legate dall’arte e generate da queste....
Tutto questo è visibile attraverso gli occhi di un marinaio che rappresenta ognuno di noi nell’atto di sognare, di creare realtà che sono ovunque e in nessun luogo
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