Dal 23 al 26 marzo. Il flamenco sperimentale, che coniuga sonorità flamenche e opere letterarie di successo, arriva in Italia con Caterina Costa, coreografa e ballerina del programma Rai “Ballando con le stelle”, debuttando al Teatro Cassia a Roma.
Teatro Cassia presenta
MIS OJOS EN TU MIRADA
Regia di Caterina Lucia Costa e Alessandro Sessa
Danzatori: Caterina Lucia Costa, Lara Ribichini, Francesca Stocchi, Loredana Ruggieri, Fiore Romiti, Alessandra D'Ambrosio, Dario Carbonelli, Massimiliano "el Bicho", Simone Schiavetta
Artisti invitati: Jose Ruiz e Marc Aurelio
Con la partecipazione straordinaria dell’attore Franco Castellano
Musicisti: Javier Navarro (chitarra), Pasquale Ruocco (chitarra), Nuria Martin (voce), Juan Carlos Alberto Zamora (violino), Franco Bianco (cajon)
Disegno luci Emanuele De Maria
Effetti sonori Piergiorgio De Luca
Costumi Pili Cordero, Rosa Colucci
Quattro sono le donne protagoniste di questo spettacolo: Bernarda Alba e Zelda Scott Fitzerald, creature straordinarie delle pagine dei libri ed Eva e Frieda von Richthofen, donne reali. Tutte creature uniche ed indimenticabili la cui essenza, la cui forza viscerale è nella femminilità manifestata nella sua essenza, che le interpreti si propongono di realizzare e toccare attraverso la danza, mondo senza filtri o regole. Ognuna di queste quattro donne simboleggia un modo di essere donna; quello di una donna lontana dall’identificarsi in stereotipi.
Zelda Scott Fitzgerard incarna la bellezza, il talento, il dramma della schizofrenia; Bernarda Alba la volontà, la tenacia del credere e cercare di realizzare un mondo migliore; Frieda von Richthofen la libertà della scelta femminile, fugace, libertina, consapevole; Eva la seduzione pura, l’erotismo innato della femminilità. Questa la base del lavoro scelta da Alessandro Sessa e Caterina Lucia Costa per il loro lavoro teatrale di flamenco sperimentale. Uno spettacolo in cui spicca il virtuosismo tecnico di alcune delle ballerine e dei ballerini ma risulta freddo e distaccato nelle manifestazioni dei sentimenti e delle emozioni.
I simboli utilizzati rimangono chiusi nelle pareti del palcoscenico, non aprono alcuna decodificazione, non evocano nessuna immagine nello spettatore; si perdono lungo il racconto scenico e si dimenticano ben presto in uno spettacolo teatrale sin troppo lungo; una danza, una messa in scena che non brucia, non scalda. Corpi che rimangono distanti dalle viscere e dall’anima di chi osserva. Danze e movimenti che non donano lo spirito del flamenco; relazioni che non si creano veramente, quadri registici un po’ troppo staccati uno dall’altro. Uno spettacolo che non lascia spazio alla follia, all’amore, alla libertà e alla seduzione che nell’idea dei registi si sarebbero dovuti consumare al ritmo del flamenco. Meravigliosa e toccante la voce della cantante e i musicisti in generale.
Teatro Cassia - via Santa Giovanna Elisabetta 69, 00189 Roma
Articolo di Laura Sales
Grazie a: Ufficio Stampa Maurizio Quattrini
Sul web: www.teatrocassia.it
Nessun commento:
Posta un commento