Teatro - Tre donne gettate dagli aerei in corsa durante la dittatura argentina sono ormai parte del fondale dei fiumi... legate, quasi prive della propri.www.cinemadelsilenzio.it/index.php?ide=746...
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ROMA. Donne in fondo al mare, in scena gli orrori della dittatura argentina
Pubblicato il 22 marzo 2010 da redazione
25 marzo 2010 |
(Roma) Affronta uno dei drammi più sconvolgenti della violenza politica e della disumanità degli uomini Donne argentine in fondo al mare di Daniel Fermani che andrà in scena giovedì 25 marzo alle ore 21.00 presso la libreria “Tra le righe“di Viale Gorizia con Giovanna Berardinelli, Laura Sales, Sara Sebastiani e la partecipazione straordinaria di Mario Farina Lo spettacolo scritto dall’autore italo-argentino Daniel Fermani, e rappresentato in Italia da più di due anni, parla di tre donne, gettate dagli aerei in corsa durante la dittatura argentina, ormai parte del fondale dei fiumi. Le donne-sirena raccontano la loro vita in quei giorni atroci della dittatura argentina; raccontano del loro corpo, delle violenze subite, dei balli con i soldati, dei vestiti indossati, delle percosse, del parto, del rapimento dei loro bambini, della musica che evoca il tempo passato, della droga…. Il testo, che affronta la situazione difficile e disperata del 1976-82 in Argentina, costruisce uno spettacolo durissimo, senza lirismi e cedimenti, della durata di 40 minuti con musica dal vivo del chitarrista Andrea Bigotti.
httpwww.studiokaneitaly.com.
MERCOLEDI 9 GIUGNO
Giovedì 03 Giugno 2010 15:49 amministratore
H 18,00 Victor Basterra partecipa all’esposizione delle sue foto e all’incontro che si tiene presso la Casetta Rossa di Garbatella, Intervistato da Paolo Brogi il “fotografo dell’Esma” racconterà ciò che ha visto, subito, fotografato.Segue lo spettacolo teatrale di Laura Sales “Donne argentine in fondo al mare” che rievoca i voli della morte.Novanta foto. Victor Basterra, detenuto dei militari argentini dal 1979 al 1983, ha fotografato l’orrore. Per quattro anni i militari che gestivano l’Esma, la Scuola della marina militare di Buenos Aires, centro di torture e di sterminio degli oppositori arrestati, lo costrinsero a scattare istantanee di personale militare, foto che venivano poi utilizzate per preparare documenti falsi per le azioni illegali dei golpisti. Basterra venne messo a lavorare in una sorta di tipografia clandestina e ricorda di avere dovuto tra l’altro creare quattro falsi passaporti nei confronti di Licio Gelli. In Svizzera, quando fu arrestato, Gelli ne aveva uno con sé. Negli ultimi tempi della sua detenzione Basterra aveva goduto di un attenuamento delle misure: è stato allora che è riuscito a portar fuori le copie di questi scatti che aveva fatto. Foto che sono state presentate poi, restaurata la democrazia, ai giudici del processo ai militari argentini. Oltre ai suoi scatti Basterra è riuscito a portare fuori anche una decina di foto di detenuti come Graciela Alberti (sopra) di cui non si è più avuto nessuna notizia. Il 4 giugno Basterra deporrà davanti alla I Corte d’Assise del Tribunale di Roma, che celebra il processo all’ammiraglio Emilio Massera per la morte di tre argentini di origine italiana, Giovanni Pegoraro, Susana Pegoraro, Angelamaria Aieta Gullo. Per due giorni di seguito, il 3 e il 4 giugno, sette testimoni sfileranno davanti alla I Corte d’Assise (Edificio B, I piano, ore 9,30).
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