Malitalia nasce dall’incontro tra la regista Lydia Biondi e la giornalista, autrice televisiva e cinematografica Laura Aprati in occasione della presentazione del libro reportage “Malitalia”, lo scorso febbraio. Un compendio di testimonianze, un coro greco che fa da contrappunto all’affresco inquietante, devastante, scoraggiante dell’Impero del Male che strangola col malaffare un intero Paese. Un puzzle le cui schegge discontinue ci arrivano quotidianamente dalle cronache di quotidiani e tv.
Antù Spazio Teatro OFF
in collaborazione con MTM MIMOTEATROMOVIMENTO presenta
MALITALIA
di Laura Aprati ed Enrico Fierro
adattamento e coordinamento scenico Lydia Biondi
con Giulia Adami, Matteo Bartoli, Marco Cassini, Francesca De Berardis, Igor Horvat, Valentina Lombardi, Elisa Pavolini, Mario Schittzer
musiche di Enrico Melozzi
pitture di Roberto De Francisci Epifani
Malitalia nasce dall’incontro tra la regista Lydia Biondi e la giornalista, autrice televisiva e cinematografica Laura Aprati in occasione della presentazione del libro reportage Malitalia, lo scorso febbraio. Un compendio di testimonianze, un coro greco che fa da contrappunto all’affresco inquietante, devastante, scoraggiante dell’Impero del Male che strangola col malaffare un intero Paese. Un puzzle le cui schegge discontinue ci arrivano quotidianamente dalle cronache di quotidiani e TV. Questo il libro composto da Laura Aprati ed Enrico Fierro.
La trasposizione scenica, nata dalla riduzione del testo della stessa Lydia Biondi, tenta di mantenere inalterati i colori dei racconti e delle testimonianze, i gesti di una guerra invisibile, combattuta ogni giorno dagli onesti, dai collusi e dai compiacenti. Dal muro di omertà emergono voci a lungo inascoltate: voci di vittime, di eroi silenziosi, di gente qualunque. Parole semplici, speso schive, che raccontano storie di viltà e coraggio, di uomini che scappano e di uomini e donne che, invece, restano. E non si arrendono a questa guerra che stiamo perdendo.
Un viaggio geografico, sociale, politico che parte dalla Sicilia, per attraversare la Calabria, fermarsi in Campania e da lì percorrere il centro e nord Italia fino alla Germania. Non il racconto dell’Italia delle grandi storie, ma il racconto di chi ogni giorno combatte la propria piccola e grande battaglia con l’illegalità, con la mafia, con la politica, con la massoneria, con la droga.
Una scenografia essenziale, fatta di sedie e leggii, dove siedono e si alternano otto giovani attori e la stessa regista. Gli attori sono voci, voci spesso fredde, distaccate e volutamente poco interpretative, voci che leggono, che conducono lo spettatore nella pagina scritta, nello spirito del reportage costruito come un coro che riecheggia lontano e vicino.
Un coro che cerca di condurre lo spettatore verso il senso drammatico e reale di questa lotta violenta, della desolante incapacità delle istituzioni di fermarla, della aberrante complicità di politici e gente comune. I giovani attori sono a rappresentanza di una generazione a cui toccherà l’angoscioso tentativo di reinventare questo paese.
Una regia troppo orientata verso il pubblico, nel tentativo, almeno in apparenza, di “creare” una morale unica e condivisa, e che invece rischia di generare la reazione opposta. Una messa in scena statica nella quale emergono le figure di Marco Cassini, Francesca De Berardis e Igor Horvat.
Antù Spazio Teatro Off - via di Libetta, 15
Articolo di: Laura Sales
Grazie a: Arianna Di Pietro, Ufficio Stampa Antù SpazioTeatro OFF
Sul web: www.antu.it
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