sabato 9 aprile 2011

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21 e 24 febbraio: DESAPARECIDOS-GLI SCOMPARSI

Rassegna di teatro, arte , cinema e cultura
"DESAPARECIDOS – GLI SCOMPARSI"
21 – 24 febbraio 2008
Giovedì 21 febbraio 2008
Ore 21
Inaugurazione della mostra pittorica di Giovanni Federico sullo spettacolo "DONNE ARGENTINE IN FONDO AL MARE"
Giovanni Federico nasce a Gagliato (CZ), vive e lavora a Roma. Ha al suo attivo numerose mostre personali nelle più grandi gallerie italiane, da sempre impegnato in temi dal carattere sociale, politico ed umano. Per anni ha lavorato sul tema della ricerca d'identità, i suoi soggetti, donne spesso nude, hanno il volto coperto che dà all'immagine drammaticità ed esplica la tragedia della contemporaneità.
Dal 2006 la sua ricerca è inerente il mondo femminile e le dittature contemporanee, ed in particolare la traumatica realtà vissuta dal popolo argentino. La tavolozza del pittore ha recuperato i colori del sangue, dell'amore, del mondo, della bellezza femminile e della sinuosità delle sue forme. Le tele sono di grandi dimensioni. La tecnica ad olio ha permesso all'artista di creare effetti particolari, esaltando il movimento dei corpi delle modelle, che sono tutte attrici immortalate nelle azioni dello spettacolo "Donne argentine in fondo al mare".
La mostra chiuderà il 24 febbraio.
Ore 22
Spettacolo "DONNE ARGENTINE IN FONDO AL MARE"
Di Daniel Fermani
Regia Laura Sales
Musiche Andrea Bilotti
Scenografia Giordana Pagliarini e Paolo Cianchetti
Pannelli artistici Giovanni Federico
Con Sara Sebastiani, Giovanni Berardinelli e Laura Sales

Perché?...un breve accenno storico
Argentina, Novembre 1975, di fronte a lotte popolari impetuose, a un fronte di guerriglia urbana e rurale tra i più vasti e intraprendenti dell'America latina, a innovati esempi di autogestione operaia e di quartiere, il generale Videla dichiara: "In Argentina dovranno morire tutte le persone necessarie affinché torni a regnare la pace". Pochi giorni dopo dà al governo un ultimatum di 90 giorni per evitare anarchia e immoralità. Lo rispetterà alla lettera: all'alba del 24 marzo 1976 una giunta militare prende il potere e annuncia l'inizio del processo di riorganizzazione nazionale. È il periodo più buio delle repressione. Da questo momento fino al 1982 trentamila persone - donne, uomini, neonati - sono fatte sparire in un nulla popolato di sequestri e torture. Trentamila desaparecidos, privati di libertà, dignità e diritto. Privati della nascita, della vita, e anche della morte. Migliaia di persone, alla fine di sofferenze inconcepibili ma concepite, pianificate e inflitte da una feccia umana proclamatasi "Stato", sono ammassate in stive di aerei da carico e gettate di notte, ancora vive, a grappoli, nelle acque melmose del Rio de la plata o caricate su camion e fucilate sull'orlo di improvvisate fosse comuni.

Lo spettacolo:
Tre donne gettate dagli aerei in corsa durante la dittatura argentina sono ormai parte del fondale dei fiumi...legate, quasi prive della propria corporeità, un tempo parte essenziale della loro vita, sono diventate solo pensiero, ricordo...parole che gettano come sassi, che si propagano nell'acqua ci narrano della loro perdita d'identità, della loro vita, del corpo violato, dell'umanità distrutta, delle violenze subite, delle cene con i propri torturatori, dei sogni di paesi lontani, delle celle dell'inferno in cui sono state rinchiuse, dei figli che hanno dato alla luce e a cui hanno dovuto rinunciare.
Il testo di Daniel Fermani, autore italo-argentino, con il suo stile inconfondibile, tagliente e diretto, mai autoconsolatorio dà l'opportunità alle tre attrici di confrontarsi con la storia di sangue di un Paese lontano geograficamente ma vicino nella tradizione: l'Argentina.
Una recitazione che nasce dalle tensioni corporee, che non cade nel lirismo, che non cerca di commuovere ma solo di raccontare attraverso il proprio strumento: il corpo che vibra, la realtà di donne divenute sirene delle acque.</O:P>< span>
 Autore: Daniel Fermani
Nato a Mendoza, Argentina, é drammaturgo e regista teatrale. Il suo lavoro di sperimentazione é incominciato in Italia, e poi ha proseguito in Argentina, dove tiene un laboratorio permanente di ricerca  ed insegna drammaturgia e Storia del Teatro.
La sua sperimentazione teatrale lo allontana del teatro tradizionale, recitativo e d'interpretazione, e si basa sulla ricerca della manipolazione del tempo convenzionale attraverso il lavoro corporale dell'attore, e quindi l'acceso ad altri livelli di coscienza col dominio del proprio organismo, l'esercitazione sull'equilibrio, la respirazione, le energie e la concentrazione.
La sua drammaturgia é complessa, si struttura in forme senza azione, piú vicine alla narrazione che al testo drammatico in dialoghi, ed il suo contenuto é folto di salti nel tempo e riferimenti alla Storia, alla Storia dell'Arte, alla filosofia, all'Alchimia, e anche alle citazioni delle tragedie greche, di Shakespeare, Beckett.
Dal 2000 lavora a Mendoza con la sua compagnia sperimentale "Los Toritos", fondata a Roma nel 1999, ed il suo teatro di ricerca, "La Casa de Asterión".
Regia: Laura Sales
Nata a Roma, è regista, attrice teatrale e arteterapista. Lavora con i ragazzi disabili utilizzando l'arte come terapia. Tiene corsi di danzaterapia nel campo della salutogenesi. Direttore artistico dell'associazione culturale "Il Vuoto Graffiato". La conoscenza del drammaturgo regista argentino Daniel Fermani l'ha allontanata dal teatro tradizionale, recitativo, interpretativo, avvicinandola ad un teatro volutamente manipolativo del concetto di tempo, della parola attraverso lo strumento del corpo.
Utilizza il teatro come mezzo di riflessione e di denuncia della condizione dell'uomo.
Ore 23
Live dal Fusolab intervista radiofonica in onda su www.fusoradio.net  alla regista e alle attrici dello spettacolo sul tema dei desaparecidos e della dittatura argentina.

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