martedì 10 maggio 2011

Le mie recensioni: Donna Rosita nubile

Dal 5 al 22 maggio. Spagna, Granada. Due cugini si giurano amore eterno e quando lui sarà costretto a partire per tornare dalla famiglia di origine, la donna, Rosita, deciderà di aspettare fiduciosa il suo ritorno per coronare il sogno d’amore e divenire sua sposa.





Antù SpazioTeatro Off presenta
DONNA ROSITA NUBILE
di Federico Garcìa Lorca
traduzione e adattamento Livia Saccucci
regia Annalisa Biancofiore
con Tania Benvenuti, Arianna Di Pietro, Anna Graziano, Fiorenza Panke, Livia Saccucci, Gabriele Sisci
costumi Tania Benvenuti, Anna Graziano
aiuto regia Livia Saccucci
disegno luci Claudio Amadei
foto di scena Manuela Giusto

Gli anni passano, uno dopo l’altro così veloci e lenti allo stesso tempo che donna Rosita sembra non rendersene conto e passa dall’essere una rosa rossa in un campo di rose bianche ad una rosa bianca, sfiorita e invecchiata dall’attesa, dalla speranza del ritorno dell’uomo che il suo cuore ha scelto.
Quello di Rosita è un amore puro, costante, fiducioso; e quello stesso amore, lo metterà nello scegliere il vestito per il matrimonio, nel preparare il corredo delle nozze, seppur consapevole che, forse, quel giorno non arriverà mai. “Non c’è cosa che sia più viva di un ricordo. Tanto da renderci la vita impossibile.
In scena, al teatro Antù, il sogno di Donna Rosita; la trasformazione dell’unica rosa rossa in una rosa bianca appassita che perde i suoi petali più belli, giorno dopo giorno. La metamorfosi di una donna fedele alla parola data ed ingannata dall’amore stesso.
Un sogno sterile che consuma e divora non solo lei, ma tutto il mondo che le ruota intorno: le donne e lo zio. Corollario perfetto e armonico di questo dono d’amore.
Un amore fuori dal tempo fatto di rispetto per la parola data, di sacrificio, di speranza e nello stesso tempo una riflessione sulla nostalgia e sulle occasioni mancate.
Amore e morte sono, in questo, come negli altri testi di Lorca, la coppia di opposti e di sinonimi che mai si possono scindere dall’eterna simbiosi e dall’eterno conflitto che li lega uno all’altro.
Una messa in scena stilizzata, bellissima nella sua purezza, curata sin nei minimi particolari, dalla scenografia in cui risalta il bianco delle rose su sfondo nero alle vesti delle donne, dalla carta delle lettere ai bauli. Un tocco di rosso appare qua e là come a ricordarci la passione, il sangue, il conflitto; tutti temi cari all’autore, alla sua Spagna.
Le attrici, perfettamente in parte, formano un coro di voci intorno ad un tema, l’amore, in cui nessuna domina a livello di bravura sull’altra ma in cui ogni attrice si mette a servizio dell’altra affinchè l’armonia si possa mantenere dall’inizio alla fine.
Un unico uomo, fuori dal cerchio del femminile, lavora di contrappunto in modo lineare, silenzioso e presente. Momento di grande emozione quello del canto delle donne, in cui sembra di essere “catapultati” in una piazza spagnola in cui donne in costume o gitane cantano e vivono quel connubio chiaro tra amore e morte che questa nazione sente in modo così forte come poche altre al mondo.
Ogni particolare di questa scelta registica è funzionale alla scrittura dell’autore, alla trasposizione scenica delle tematiche a lui care, allo spirito del testo. Uno spettacolo che unisce una visione registica moderna e contemporanea ad un testo che chiaramente riflette valori di un altro tempo. Una messa in scena da vedere e da cui lasciarsi trasportare.

Antù SpazioTeatro Off - via Libetta 15/c, Roma
Orario spettacoli: dal giovedì alla domenica ore 21
Biglietti: intero € 10, ridotto € 8

Articolo di: Laura Sales
Grazie a: Arianna Di Pietro, Ufficio Stampa Antù SpazioTeatro Off
Sul web: www.antu.it

 

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